Dente permanente dietro quello da latte: cosa fare se succede a tuo figlio

Un dente definitivo sta crescendo dietro quello da latte? Scopri perché succede, quando preoccuparsi e cosa fare per proteggere il sorriso di tuo figlio.

A volte succede all’improvviso: tuo figlio apre la bocca, magari per lavarsi i denti o per mostrarti un fastidio, e ti accorgi che dietro un dentino da latte ce n’è un altro, più grande, che sta spuntando. È normale chiedersi: “E adesso cosa faccio? Va tolto? È grave?”

Niente panico.

Perché succede?

Durante la crescita, i denti permanenti “spingono” per prendere il posto di quelli da latte. A volte, però, il dente da latte non si muove abbastanza in fretta, o le radici non si riassorbono come dovrebbero, e così il nuovo dente cerca un’altra strada… e trova spazio dietro.

È un fenomeno particolarmente frequente con gli incisivi inferiori tra i 5 e gli 8 anni, ma può verificarsi anche in altre zone della bocca.

Serve intervenire subito?

Dipende. In molti casi, il solo fatto che il dente permanente sia spuntato dietro non è di per sé preoccupante. Se il dente da latte comincia a muoversi e cade nel giro di poche settimane, il nuovo dente spesso si riallinea spontaneamente nella posizione corretta, spinto dalla lingua e dalla crescita della mandibola.

Tuttavia, ci sono situazioni in cui è meglio non aspettare troppo:

  • se il dente da latte è fermamente ancorato e non sembra voler cadere
  • se il dente definitivo cresce storto o molto indietro
  • o semplicemente se la situazione ti crea incertezza

In questi casi, una valutazione dal dentista pediatrico è la scelta migliore. Sarà lui a stabilire se il dente da latte deve essere rimosso per facilitare il corretto allineamento, oppure se si può continuare a monitorare senza intervenire.

Meglio non rimandare

Anche se non c’è dolore, una visita di controllo permette di:

  • evitare affollamenti dentali futuri
  • prevenire malocclusioni
  • individuare per tempo altre anomalie di eruzione

L’età giusta per il primo check ortodontico è intorno ai 6 anni, proprio per intercettare questi segnali precoci e accompagnare il bambino verso una bocca in salute.


Un dente permanente che spunta dietro non è necessariamente un problema, ma è un segnale da non ignorare. Con il giusto monitoraggio e un intervento tempestivo, è possibile garantire a tuo figlio un sorriso sano e armonico… fin dai primi anni.

Per saperne di più, contatta gli Specialisti del Sorriso della tua zona.

Bocca e linguaggio nei bambini: come la salute orale influenza la comunicazione

Frenulo corto, respirazione orale, palato stretto: scopri come la salute della bocca influisce sullo sviluppo del linguaggio del tuo bambino.

Quando si pensa al linguaggio nei bambini, si tende a considerarlo solo come una questione “di parole”, ma in realtà tutto parte dalla bocca. Una bocca che funziona bene – che respira correttamente, mastica bene e ha una lingua libera di muoversi – è anche una bocca che parla bene.

Ecco perché, sempre più spesso, specialisti in ortodonzia, pedodontisti e logopedisti lavorano insieme: per aiutare i bambini a sviluppare un linguaggio fluido e armonico, a partire da una struttura orale sana.

Il ruolo nascosto della bocca nella comunicazione

Quando un bambino fa fatica a pronunciare certe lettere o ha un linguaggio poco comprensibile per l’età, è utile guardare oltre la sola articolazione. A volte, il problema ha radici fisiche nella bocca.

Ad esempio:

  • Un frenulo linguale corto può limitare i movimenti della lingua, rendendo difficile pronunciare suoni come R, L, T.
  • Una respirazione orale cronica può modificare la postura della lingua e rallentare l’apprendimento del linguaggio.
  • Un palato stretto o ogivale può ridurre lo spazio per una corretta fonazione.
  • Anche la deglutizione atipica, se non corretta, può influenzare la dinamica della parola.

Quando preoccuparsi?

Non è necessario allarmarsi subito, ma ci sono alcuni segnali che è bene osservare:

  • difficoltà a farsi capire da adulti estranei alla famiglia
  • salivazione abbondante anche dopo i 3 anni
  • ritardo nel pronunciare frasi complete
  • fatica con parole che richiedono movimenti linguali precisi

Se questi segnali persistono, è consigliabile una valutazione congiunta da parte del dentista pediatrico e del logopedista. L’obiettivo non è solo “parlare bene”, ma garantire al bambino un equilibrio tra forma, funzione e comunicazione.

Bruxismo nei bambini: segnali da riconoscere e come intervenire

Tuo figlio digrigna i denti nel sonno? Il bruxismo infantile è un disturbo frequente. Scopri quando è normale e quando serve una visita specialistica.

Può capitare, durante la notte, di sentire il tuo bambino che “fa rumore con i denti”, quasi come se li stesse strofinando tra loro. Questo fenomeno ha un nome preciso: si chiama bruxismo, ed è molto più comune di quanto si pensi, anche nei più piccoli.

Il bruxismo nei bambini si manifesta soprattutto durante il sonno, quando – inconsapevolmente – i denti vengono serrati o digrignati. A volte è un’abitudine temporanea, legata a fasi di crescita o di dentizione. Altre volte, però, può indicare uno squilibrio che merita attenzione.

Perché i bambini digrignano i denti?

Le cause possono essere diverse. Spesso il bruxismo è collegato a momenti di tensione o stress, anche se il bambino non lo manifesta apertamente. L’inizio della scuola, un trasloco, la nascita di un fratellino o semplicemente un periodo più intenso possono bastare.

Altre volte entrano in gioco fattori fisici: una malocclusione (cioè un disallineamento tra le arcate dentarie), problemi legati al sonno come il russamento o le apnee notturne, o ancora piccoli disturbi digestivi come il reflusso gastroesofageo.

Quali segnali osservare?

Oltre al classico rumore notturno, alcuni segnali possono suggerire la presenza di bruxismo:

  • tuo figlio si sveglia con dolore alla mascella o mal di testa
  • noti un’usura anomala dei denti da latte
  • riferisce fastidio mentre mastica
  • mostra irritabilità al risveglio o sonno disturbato

È sempre necessario intervenire?

Non sempre. In molti casi, il bruxismo infantile è una fase che si risolve spontaneamente. Tuttavia, se il disturbo è frequente, se i denti cominciano a rovinarsi o se il bambino lamenta fastidi, è importante parlarne con il tuo Specialista del Sorriso.

Una valutazione precoce può aiutare a capire se è solo una fase passeggera o se è opportuno intervenire con un trattamento, come un bite notturno personalizzato. In alcuni casi può essere utile anche il supporto di uno psicologo infantile, per aiutare il bambino a gestire eventuali tensioni emotive.


Anche se spesso sottovalutato, il bruxismo nei bambini può influire sul benessere del loro sorriso e del loro riposo. Un controllo tempestivo permette di prevenire complicazioni e accompagnare il bambino verso un equilibrio funzionale e sereno.

Documentazione Ortodontica: cosa serve e perché è così importante?

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Ti sei mai chiesto cosa occorre per iniziare un trattamento ortodontico e perché?

In questo articolo parliamo del trattamento ortodontico dedicato ai bambini in età scolare o in età di sviluppo.

Il protocollo di valutazione ortodontica, infatti, prevede un accurato esame clinico in cui si valuta la forma e la posizione dei denti e dei tessuti molli circostanti. Poi si passa alla raccolta di una documentazione fotografica e radiografica specifica, al fine di consentire allo Specialista in Ortodonzia di effettuare la sua diagnosi in modo corretto e procedere alla scelta del piano di trattamento più adeguato per ristabilire l’armonia dell’occlusione, della funzione e dell’estetica del sorriso del piccolo paziente.

La raccolta di tutte queste informazioni si chiama studio del caso.

Si tratta di un momento focale che segue la prima visita ortodontica, nella quale in genere il piccolo paziente viene visitato e vengono raccolti i primi dati utili a stabilire obiettivi e desiderata insieme con i genitori e il paziente.

Vediamo insieme cosa, normalmente, occorre affinché lo Specialista in Ortodonzia possa svolgere un corretto studio del caso e valutare in modo preciso e specifico le caratteristiche della bocca e del volto del paziente, soprattutto se in età di sviluppo.

  • Documentazione fotografica, con fotografie del volto, del profilo, del sorriso e dell’occlusione.
  • Impronta della bocca per la rilevazione delle arcate dentarie con il relativo morso; l’impronta può essere rilevata in modo analogico tramite un cucchiaio di acciaio e una pasta auto indurente o tramite uno scanner digitale che realizza una impronta in 3D, che successivamente viene stampata.
  • Ortopantomografia cioè la radiografia che permette di visualizzare le arcate dentarie sia vedendo le corone che le radici (non visibili all’esame orale).
  • Teleradiografia Latero-Laterale che serve a studiare il rapporto tra le ossa mascellari sia dimensionale che angolare e la previsione di crescita del piccolo paziente.

Come è facile intuire, dare avvio ad un percorso ortodontico in assenza di queste informazioni equivale a intraprendere una terapia non individualizzata che presenterà un un’alta probabilità di insuccesso.

Ti ricordiamo che alcuni studi sono già dotati dell’attrezzatura tecnologica adeguata per effettuare diagnostica per immagini e documentare il caso. Molte tecnologie sono già tarate per somministrare radiazioni dose-controllate in funzione dell’età e del peso, oltre alla riduzione di 10 volte la dose somministrata nelle teleradiografie

In ogni caso, le radiografie sono sempre effettuate in modo da proteggere il piccolo paziente dall’eventuale eccesso di radiazioni.

Se hai bisogno di ricevere più informazioni, ti invitiamo a contattare lo Specialista del Sorriso più prossimo alla tua provincia, cliccando sul tasto TROVA IL TUO SPECIALISTA.

Denti del giudizio e Ortodonzia: ma è vero che è sempre necessario estrarli?

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Partiamo da una delle domande più frequenti: dottore ma è vero che per mantenere l’allineamento dentale è sempre necessario estrarre i denti del giudizio?

Iniziamo con il dire che la risposta a questa domanda non è univoca per diverse ragioni.

In caso di denti già allineati con un trattamento ortodontico, il pensiero comune e non sempre supportato da evidenza scientifica è che i denti del giudizio siano in qualche modo colpevoli di riaffollare i denti allineati con la terapia ortodontica.

Si tratta, tuttavia, di un falso mito.

Per mantenere i denti perfettamente posizionati non è necessario estrarre i denti del giudizio se questi sono correttamente posizionati.

Potrebbe essere necessario o consigliato estrarre i denti del giudizio, se sussistono invece una delle seguenti condizioni:

  • Infiammazione delle gengive circostanti.
  • Presenza di carie e lesioni difficilmente curabili.
  • Presenza di cisti alla base della radice.
  • Eruzione in posizione anomala.
  • Interferenza occlusale.

Come è possibile notare, si tratta di casi che richiedono sempre la valutazione da parte di uno Specialista del Sorriso, anche attraverso mezzi diagnostici come l’Ortopantomografia

Se vuoi saperne di più, puoi metterti in contatto con uno degli Specialisti del Sorriso che trovi in ASIO e fissare il tuo appuntamento.

Rivolgiti per questo al tuo Specialista del Sorriso.

L’importanza dell’Ortodonzia Precoce: guida per Genitori

Per comprendere appieno l’importanza dell’ortodonzia precoce, è fondamentale definire cosa essa significhi e quali vantaggi possa offrire ai giovani pazienti.

L’ortodonzia precoce si riferisce a trattamenti ortodontici che vengono effettuati durante l’infanzia, generalmente tra i 3 e i 6 anni di età.

Questa fase è cruciale, considerando che la prima visita odontoiatrica può avvenire già tra i 12 e i 18 mesi di vita del bambino.

Esaminiamo insieme i principali benefici derivanti dall’ortodonzia precoce:

Guida della Crescita Facciale: L’ortodonzia precoce consente di intervenire durante la fase di sviluppo facciale, promuovendo la corretta crescita delle ossa mascellari e migliorando la posizione dei denti in modo naturale. Ciò può prevenire interventi più invasivi in futuro, come le estrazioni dentali.

Correzione Precoce dei Problemi Ortodontici: La correzione precoce di malocclusioni e disallineamenti dentali può prevenire lo sviluppo di condizioni più gravi in futuro, riducendo la complessità e i costi del trattamento.

Riduzione della Complessità Futura: Trattare precocemente problemi ortodontici può creare spazio sufficiente per l’eruzione dei denti permanenti, riducendo la necessità di interventi più invasivi come l’estrazione dei denti o la chirurgia ortognatica.

Miglioramento della Funzione Masticatoria e della Pronuncia: Correggere problemi di malocclusione può favorire una migliore masticazione e una corretta pronuncia, contribuendo al benessere generale del bambino.

Miglioramento dell’Estetica del Sorriso: Un sorriso ben allineato può migliorare l’autostima del bambino e contribuire alla sua immagine personale.

Riduzione del Tempo di Trattamento Complessivo: Iniziare il trattamento ortodontico in giovane età può abbreviare la durata complessiva del trattamento, rispetto a una correzione effettuata in età adulta.

È importante sottolineare che solo un ortodontista qualificato può valutare se l’ortodonzia precoce è necessaria per un determinato paziente.

Se desideri trovare uno specialista del sorriso nella tua provincia, puoi consultarne uno qui.

Investire nell’ortodonzia precoce può avere benefici a lungo termine per la salute e il benessere del tuo bambino, garantendo un sorriso sano e splendente per tutta la vita.

Il tuo bambino russa o ha un respiro affannoso durante il sonno?

Se la risposta è sì, fermati un momento a leggere, perché potrebbe trattarsi di OSAS, ovvero di sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) nei bambini.

Si tratta di una condizione che può influenzare il sonno e la salute generale dei piccoli.

Saperla riconoscere è importante.

Anche i sintomi più lievi devono essere presi in considerazione al fine di affrontare questo problema e   garantire il benessere dei nostri bambini.

In questo articolo, esploreremo cosa sono le OSAS, quali sono i sintomi da tenere d’occhio e cosa fare se pensi che tuo figlio possa soffrirne.

Cos’è la Sindrome delle Apnee del Sonno (OSAS)?

Le OSAS sono un disturbo del sonno che si verifica quando tuo figlio ha ripetute interruzioni nella respirazione durante il sonno a causa di un ostacolo nelle vie aeree superiori. Queste pause respiratorie possono causare disturbi del sonno e una ridotta ossigenazione del corpo.

Sintomi delle OSAS nei Bambini:

Russare: Se tuo figlio russa spesso, soprattutto con pause nella respirazione o affanno durante il sonno, potrebbe essere un segno di OSAS.

Respiro Affannoso: Noti tuo figlio respirare rumorosamente o in modo irregolare durante il sonno? Potrebbe essere un sintomo di OSAS.

Sonno Agitato: Tuo figlio sembra avere un sonno agitato, con frequenti risvegli notturni o movimenti eccessivi nel letto? Potrebbe essere indicativo di OSAS.

Stanchezza Diurna: La mancanza di sonno di qualità può portare a stanchezza e sonnolenza durante il giorno, influenzando il rendimento scolastico e il comportamento di tuo figlio.

Difficoltà di Concentrazione: I bambini con OSAS possono avere problemi di concentrazione, comportamenti difficili o iperattività durante il giorno a causa della mancanza di sonno.

Cosa Fare se Sospetti le OSAS nel tuo Bambino

Consultare uno Specialista: Se noti uno o più sintomi delle OSAS in tuo figlio, consulta un pediatra e uno specialista in ortodonzia per una valutazione.

Monitorare il Sonno: Tieni un diario del sonno per registrare i sintomi e i comportamenti di tuo figlio durante la notte.

Esplorare i Trattamenti: Il trattamento per le OSAS può includere interventi chirurgici, terapie posizionali, terapie del sonno o dispositivi ortodontici. Il trattamento migliore dipenderà dalla gravità dei sintomi e dalle esigenze del bambino.

Promuovere uno Stile di Vita Salutare: Una dieta equilibrata, regolare attività fisica e una buona routine di sonno possono aiutare a ridurre i sintomi e migliorare la salute generale di tuo figlio.

Riconoscere i sintomi delle OSAS nei bambini è essenziale per intervenire precocemente e garantire un sonno riposante e una buona salute generale.

Se hai dubbi o preoccupazioni sul sonno di tuo figlio, non esitare a consultare uno specialista per una valutazione completa delle possibili cause.

La salute di tuo figlio è importante, e affrontare le OSAS può contribuire al suo benessere a lungo termine.

Sorrisi Sani: guida per genitori sull’ortodonzia e l’odontoiatria pediatrica

L’Importanza dell’Ortodonzia Infantile Preventiva

Quando i sorrisi dei bambini iniziano a prendere forma, è il momento perfetto per parlare di ortodonzia preventiva o intercettiva.

L’età giusta: quando iniziare?

Il consiglio è di iniziare il primo contatto con il pedodontista già dai 24/36 mesi di età, affinchè ci sia un approccio più facile, agevole e un imprinting decisamente migliore.

Tuttavia, è di fondamentale importanza intervenire con una visita mirata già verso i  6 o 7 anni, ovvero durante la formazione dei denti e la crescita delle basi osee: a questa età è possibile fare la differenza per il futuro sorriso dei bambini.

È da sottolineare che non tutte le problematiche richiedono un intervento immediato.

Tuttavia, esistono 2 condizioni specifiche che richiedono un’attenzione precoce: il morso crociato e i denti superiori sporgenti.

Il crossbite – o morso incrociato – può influenzare la crescita armoniosa della mascella, mentre denti superiori sporgenti aumentano il rischio di fratture dentali.

La valutazione tempestiva del team odontoiatrico aiuta a comprendere la gravità del problema e il momento giusto per l’intervento.

Ortodonzia Intercettiva: Un’Alleata nei Primissimi Anni

Parliamo ora di un approccio ancora più attivo: l’ortodonzia intercettiva.

Questa tappa inizia durante la fase iniziale dell’odontoiatria pediatrica, puntando a ridurre la complessità dei trattamenti successivi.

Quando il bambino ha tutti i denti permanenti tra i 12 e i 14 anni, l’ortodonzia interviene con correzioni minori e tempi più brevi.

La chiave del successo?

Gli strumenti ortodontici adatti ai bambini e adolescenti. L’ortodonzia intercettiva diventa così un investimento nella salute orale a lungo termine, garantendo uno sviluppo armonioso e un sorriso radiante negli anni a venire.

Il ruolo del Pedodontista: Guida Esperta per i Sorrisi in evoluzione

Oltre all’ortodonzia, c’è un alleato prezioso per la salute orale dei nostri bambini: il dentista pediatrico, o pedodontista. Con una formazione tecnica e scientifica, questo professionista è in grado di diagnosticare, prevenire, trattare e monitorare problemi dentali dai più piccoli agli adolescenti, collaborando con genitori e tutori.

Il pedodontista non solo offre cure, ma svolge un ruolo educativo cruciale:

  • Orientare i Genitori: Fornisce preziosi consigli sulla salute orale dei giovani.
  • Insegnare Buone Abitudini: Sensibilizza i più piccoli e insegna loro buone pratiche dentistiche.
  • Deviazioni Precoce: Identifica deviazioni con potenziali impatti sulle strutture dentali.
  • Fattori di Rischio e Strategie Preventive: Progetta strategie preventive personalizzate per identificare e mitigare i rischi.
  • Indirizzamento a Specialità: In caso di problemi più complessi, guida i pazienti verso servizi specializzati.

La visita dal pedodontista è consigliata fin dalla comparsa dei primi denti, perché aiuta a salvaguardare i sorrisi dei bambini è un investimento per il loro futuro.

Contenzione: ma quanti tipi esistono?

Conosci le tipologie di Contenzione utilizzate?

Nello scorso articolo ci siamo occupati della contenzione attiva e passiva.

Vediamo ora insieme quali sono nel dettaglio le 3 tipologie di contenzione più utilizzate.

TIPO 1: FILO METALLICO

Il filo metallico viene posizionato in modo fisso nella parte interna delle arcate.

Si tratta di una tipologia di contenzione passiva ed è un metodo utilizzabile quando i denti sono tutti permanenti, per contrastare il rischio di recidiva dell’affollamento dentale.

Ha il vantaggio di essere invisibile, ma comporta maggiori accortezze e attenzioni nella pulizia quotidiana dei denti. Può staccarsi in uno o più punti nel corso del tempo per le forze della masticazione e in questo caso va riposizionato direttamente dal tuo Specialista del Sorriso.

TIPOLOGIA 2: APPARECCHI RIMOVIBILI IN RESINA

Ne esistono di più tipi e richiedono una attiva collaborazione da parte dei pazienti, sebbene di solito vadano indossati prevalentemente di notte, salvo diversa prescrizione.

Hanno il vantaggio di essere rimovibili e quindi di consentire più facilmente di mangiare e lavarsi i denti normalmente, garantendo una migliore igiene orale.

TIPOLOGIA 3: MASCHERINE INVISIBILI

Le mascherine invisibili richiedono la collaborazione attiva da parte del paziente.

In genere, hanno uno spessore che copre la superficie masticante dei denti, abbracciano i denti impedendo movimenti indesiderati.

Solitamente sono tra le più utilizzate perché poco ingombranti e rimovibili, garantendo una ottima possibilità di igiene orale.

Per la loro composizione in polimero, è possibile che subiscano rottura e/o usura, soprattutto in caso di bruxismo o serramento, ovvero quando il paziente serra con forza i denti durante il sonno.

E tu le conoscevi già?

Se vuoi saperne di più, chiedi maggiori informazioni al tuo Specialista del Sorriso e resta sintonizzato sul nostro blog.

Contenzione: ma serve sempre?

Iniziamo da qui: la contenzione è la fase che segue la conclusione del trattamento ortodontico pensata per impedire ai denti di tornare nella loro posizione iniziale e assicurarti che i risultati ottenuti durino nel tempo.

In questo articolo ci occupiamo di 2 domande fondamentali che ci vengono spesso poste dai pazienti.

Dottore/Dottoressa ma devo fare per forza la fase di Contenzione dopo il trattamento ortodontico?

La risposta è: SI.

Che si tratti di ortodonzia fissa (per intenderci con le stelline o brackets) o di ortodonzia mobile, o ortodonzia con allineatori trasparenti, la fase di contenzione è una fase FONDAMENTALE e VITALE per garantire il mantenimento del risultato.

Domanda n. 2: Se i denti si spostano vuol dire che non è andato bene il trattamento, ALLORA?

Questa volta la risposta è NO.

Il trattamento si presuppone vada a buon fine, sia per l’occlusione che l’allineamento corretto dei denti. Tuttavia, dobbiamo tenere presente un presupposto.

I denti si muovono nel tempo, per rimodellamento delle basi ossee, per effetto dei carichi masticatori e per le forze muscolari.

E questo prescinde dalla crescita, perché SIAMO SEMPRE IN EVOLUZIONE.

Quindi, assodato che la CONTENZIONE è la nostra migliore amica per mantenere i risultati del trattamento ortodontico a qualsiasi età, iniziamo a vedere quali tipi di contenzione esistono.

Prime macrocategorie: contenzione Attiva o passiva?

La contenzione passiva serve a consolidare la posizione dei denti, grazie all’aiuto di apparecchi specifici.

Quella attiva aiuta a contrastare gli stimoli nocivi che possono spingere i denti peggiorandone la posizione o modificare in negativo la crescita del viso.

I peggiori nemici di un risultato stabile sono la spinta della lingua in mezzo ai denti e tutte le alterazioni delle funzioni orali.

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