Tutto sulla permuta dei denti da latte

Il bambino cresce ed iniziano a cadere i primi denti da latte: una fase delicata, da monitorare attentamente e senza farsi prendere da ansie.
Iniziamo parlando delle tempistiche: la perdita dei denti da latte avviene generalmente tra i 6 e i 12 anni; tra i 6 e i 7 anni iniziano a cadere incisivi centrali e laterali, superiori ed inferiori; tra i 9 e i 10 anni tocca a canini e premolari, mentre verso i 12 anni cadono molari superiori ed inferiori. Non esiste però un calendario definito, e l’ordine di permuta dei denti varia da una molteplicità di fattori.
Trattandosi di una fase molto cruciale nello sviluppo delle funzionalità della bocca, va monitorata ricorrendo anche a radiografie ed esami specialistici, proprio come nel caso descritto in Rischio di malocclusione, ci aiutano le radiografie; e quando il dente erompe, niente panico: Continue reading

Tutto sulle ATM

Abbiamo imparato negli anni a riconoscere questa sigla come l’abbreviazione di “Articolazione Temporo-Mandibolare”, una patologia che si verifica quando ci sono alterazioni dell’occlusione che mettono in gioco muscoli e/o parafunzioni della bocca (tipo digrignare i denti o serrare la mandibola).

Questo disturbo, che può essere diagnosticato da uno specialista in ortodonzia, si riconosce da sintomi piuttosto chiari che vengono descritti nel post Dolore alla mandibola, quali le cause? e si può associare anche a click e scrosci articolari così come vengono descritti nel caso pratico di un paziente nel post Quando malocclusione dentale vuol dire asimmetrie, clic e scrosci articolari. I problemi alle articolazioni temporo-mandibolari non sono da sottovalutare, perché possono insorgere nel tempo a volte con disturbi lievi e transitori ed a volte con dolore o blocco improvviso alla mandibola che richiedo l’intervento del professionista.Continue reading

Una dentatura… di ferro!

Non finiamo mai di stupirci di fronte alle meraviglie del mondo animale soprattutto quando offre dei “casi ortodontici” davvero speciali capaci di incuriosire ogni specialista in ortodonzia.

Dopo avere scoperto la più incredibile fila di denti della preistoria, torniamo al presente con la dentatura più dura al mondo. Questo particolare primato spetta al chitone, un mollusco marino che vive sui fondali degli oceani da oltre 400 milioni di anni. I denti del chitone, infatti, sono composti di magnetite, un ossido di ferro che è tra le sostanze più dure del pianeta. Continue reading

Troppi italiani trascurano la salute della bocca

Non sono di certo dati confortanti quelli emersi dall’indagine Gli italiani, le malattie dentali e la parodontite compiuta da Astra Ricerche per conto dell’Istituto di Ricerca e Formazione in Microdentistry. Secondo questo studio, infatti, il 37% degli italiani, 4 su 10, sono poco attenti alla salute dei propri denti. Il 26% si preoccupa solo quando i problemi diventano seri, il 21% delega ai professionisti la cura della propria salute ma non partecipa attivamente al mantenimento delle condizioni di salute create con un’adeguata e corretta igiene orale domiciliare, e solo il 16% della popolazione indagata partecipa attivamente con prevenzione e corretta igiene orale per il mantenimento della salute orale.Continue reading

Mi ha detto un anno e invece…

Una tipica affermazione o lamento dei pazienti in cura con un apparecchio ortodontico è legata al mancato rispetto da parte dell’ortodontista dei tempi di trattamento.

Escludendo situazioni particolari, solitamente la stima dei tempi si basa su medie, ma diventa difficile per qualsiasi specialista in ortodonzia riuscire a predeterminare la risposta biologica individuale del paziente alle sollecitazioni del movimento ortodontico. In alcune situazioni particolari, come in caso di denti inclusi, indubbiamente i tempi si dilatano con reale difficoltà nella predicibilità dei tempi di trattamento. Di sicuro anche la cooperazione del paziente in determinate fasi del trattamento può avere peso nella determinazione dei tempi.Continue reading

Ma gli apparecchi mobili funzionano veramente?

Esistono diverse tipologie di apparecchiature ortodontiche e ciascuna ha una sua specifica funzione, motivo per il quale vengono attentamente selezionate durante il piano di trattamento dallo specialista in ortodonzia.

Una parte di apparecchi mobili vengono definiti funzionali e sono utilizzati per lo più nei pazienti in crescita per correggere appunto la funzione (lingua) e per indirizzare correttamente la crescita; Continue reading

Asma e ortodonzia

Quale legame sussiste tra asma e ortodonzia? Apparentemente nessuno, ma è solo un’impressione: infatti, nella varietà di casi ortodontici che gli ortodontisti si trovano a trattare vi è anche la possibilità di dover sottoporre a trattamento ortodontico delle persone che soffrono di asma.

Com’è noto i pazienti affetti da asma possono assumere spesso farmaci attraverso inalatori e si può avere la tendenza a sottovalutare gli effetti collaterali che questi hanno sulle mucose orali e sui tessuti dei sostegno del dente. Continue reading

Il trattamento ortodontico in caso di celiachia

I pazienti affetti da celiachia possono avere la tendenza ad avere spesso ulcere orali o stomatite, di cui abbiamo già parlato in un precedente post, o cheilite angolare, le piccole piaghette fastidiose agli angoli della bocca.

In caso di applicazione di apparecchi ortodontici per la correzione di una malocclusione è importante segnalare allo specialista in ortodonzia questa malattia in modo che si possano prescrivere una serie di attenzioni e rimedi Continue reading

Dolore alla mandibola, quali le cause?

I pazienti che soffrono di dolore alle Articolazioni Temporo-Mandibolari (A.T.M.) spesso lo descrivono come un dolore vicino all’orecchio che si manifesta in caso di masticazione o di massima apertura come nel caso di uno sbadiglio. Questo dolore potrebbe essere causato da alterazioni dell’occlusione con coinvolgimento muscolare o semplicemente da parafunzioni (digrignamento o serramento notturno).

È possibile alleviare il dolore articolare sistemando l’occlusione apportando dei piccoli ritocchi occlusali in caso di precontatti oppure applicando un bite terapeutico e nei casi più gravi affiancando una terapia farmacologica di supporto. Continue reading

Sherlock Holmes od ortodontista?

La risposta alla domanda del titolo potrebbe essere: entrambi! Infatti, nell’esercizio della sua professione, un ortodontista deve ricorrere a un modus operandi che non si discosta molto da quello adottato dal celebre investigatore nato dalla penna di Arthur Conan Doyle.

Per definire la storia medica del paziente (cosiddetta anamnesi medica e ortodontica), eventuali problematiche generali, trattamenti ortodontici già effettuati, abitudini alimentari o atteggiamenti particolari, lo specialista in ortodonzia deve raccogliere diverse informazioni dal paziente, indagando quindi sul suo “passato clinico”.

Questa raccolta di dati, insieme alle impronte, alle radiografie ed alle fotografie del paziente, rappresenta quello che viene chiamato Studio del Caso il mezzo attraverso il quale l’ortodontista esamina la situazione, definisce una diagnosi e formula un piano  di trattamento ortodontico dettagliato. Continue reading