Apparecchio palatale e tempi

Ho 16 anni, mi è stata applicata da poco la parte palatale dell’apparecchio fisso a stelline, vorrei sapere più o meno per quanto tempo dovrei portarlo, se fino al termine del trattamento oppure fino a quando il palato non si sarà allargato secondo i canoni del dentista.

Risponde lo Specialista in Ortodonzia ASIO

Dalla descrizione fatta ho difficoltà a capire quale tipo di apparecchio sia stato posizionato “dalla parte palatale”.

Le apparecchiature posizionate palatalmente possono svolgere sia compito di espansione che di stabilizzazione o ancoraggio: a seconda dell’utilizzo fatto possono essere mantenute in sito anche per tutta la durata della terapia.

Generalmente se vengono utilizzate per ottenere espansione scheletrica dell’arcata (vedi disgiuntore rapido del palato) una volta raggiunta l’espansione voluta, l’apparecchio deve permanere in arcata sino al raggiungimento della stabilizzazione del risultato, al fine di non avere recidive; questa stabilizzazione avviene in circa 6 – 12 mesi

Apparecchio e dolori

Mia figlia sedicenne da due anni ha un apparecchio ortodontico sia nella parte inferiore che in quella superiore, per malocclusione.

Inizialmente è stato preventivato che il problema si sarebbe risolto in un anno circa, ma a distanza di due anni la situazione non pare ancora risolta, vedo che la linea di divisione centrale dell’arcata superiore è molto fuori dal centro.

Inoltre per velocizzare e togliere tutto entro due mesi, pochi giorni fa sono state tirate parecchio le molle, per portare i denti verso il centro, e mia figlia soffre molto di dolori alla testa e all’ossatura della faccia oltre che alla dentatura, con leggera febbre. Potete darmi un consiglio su cosa fare?

> Risponde lo Specialista Asio

Ritengo debba richiedere al più presto un incontro con il collega che ha in cura la ragazza per avere chiarimenti e fare quindi il punto della situazione per quanto riguarda le tempistiche e il grado di avanzamento della terapia.

In merito alla dolorabilità che evidenzia la paziente, anche questa deve essere fatta presente tempestivamente all’ortodontista, al fine di poter eliminare il dolore e permettere un sereno proseguo della terapia.

Nel caso in cui non si riesca ad avere un chiarimento, il mio consiglio è quello di richiedere un consulto con uno Specialista in Ortodonzia per una verifica dello stato di avanzamento della terapia.

Quali sono e come cambiano i trattamenti ortodontici

apparecchio mobileL’apparecchio dentale… un incubo da sfatare.
Il famigerato apparecchio per denti, infatti, oggi è diventato molto più semplice e meno traumatico da affrontare.
Grazie al progresso in campo tecnologico e scientifico sono avvenuti molti cambiamenti nei materiali, nelle tecniche e nelle terapie. Ad esempio sono stati creati apparecchi sempre più piccoli ed invisibili, che danno minori disagi al paziente e correggono inoltre le patologie più complesse.
Questo cambiamento ha attirato l’attenzione dei pazienti adulti, che sono diventati sempre più esigenti e richiedono trattamenti efficaci ma con il vantaggio di un’estetica gradevole.  Questa richiesta, oggi di cruciale importanza quando si decide di iniziare un trattamento ortodontico, proviene sempre più spesso anche dagli adolescenti. Sono loro quelli che, date le implicazioni psicologiche tipiche dell’età, sopportano più a fatica di portare i vecchi ed “antiestetici” apparecchi tradizionali.
Un’altra conquista dell’ortodonzia è rappresentata dalle tempistiche sempre più brevi di trattamento: oggi cominciare una terapia dall’ortodontista significa infatti completarla in molto meno tempo rispetto al passato, con gli stessi risultati che prima richiedevano anni ed anni di controlli, sedute ed interventi.
Gli apparecchi oggi presenti sul mercato possono essere di vario tipo:

* Apparecchio mobile: agisce in modo funzionale, modificando la crescita ossea e l’attività muscolare dei denti, oppure ortodontico, spostando i denti già cresciuti.Continue reading