Ciuccio e dentini storti: quale connessione?

E’ proprio vero che il ciuccio è una delle cause più frequenti dei denti storti anche nei più piccoli?

Partiamo con il dire che i denti storti rappresentano un tema comune per adulti e naturalmente anche pazienti in tenera età.

Più precisamente può accadere che i dentini storti nei bambini siano causato dall’uso prolungato del ciuccio, che educa di fatto il bimbo a spingere in avanti i denti con la lingua, generando una protusione degli incisivi.

Di fatto, l’uso anomalo e prolungato del ciuccio può a ragion veduta collocarsi tra le prime abitudini da correggere, se non da eliminare.

A seguire, spesso, i piccoli pazienti sono indotti a sostituire il ciuccio con la suzione del pollice, che porterebbe ad un ulteriore effetto: ovvero lo sviluppo anomalo del palato, ma anche di una deglutizione atipica, che si verifica maggiormente intorno ai 7 / 8 anni di età.

Si tratta di un’età particolarmente delicata per la fase di apprendimento della corretta procedura di deglutizione, che sostituisce la fase precedente ereditata in allattamento.

Il ciuccio, dunque, assume un posto speciale tra le cause di dentini storti, ma anche di malocclusioni, laddove il suo uso ecceda i 3 anni di età.

L’uso prolungato, infatti, può avere conseguenze ulteriori, come ad esempio un’ anomalia dello sviluppo del palato, della conformazione della zona mascellare e mandibolare, o la caduta ritardata di denti da latte, con la crescita anticipata dei definitivi, che – non trovando spazio – possono crescere storti.

Ma l’uso del ciuccio non deve essere demonizzato in toto, ma soltanto il suo uso protratto oltre i limiti temporali indicati dalle linee guida scientifiche. Di fatti, nel bambino fino a 3 anni l’uso del ciuccio può avere anche effetti positivi, agendo da pacificatore e contribuendo a dare serenità e tranquillità al piccolo bambino. Al contempo, esistono in commercio ciucci specifici, con testa anatomica e disegno ideale per agevolare una fisiologica espansione del palato nel piccolo bambino, agevolare la competenza labiale ed il posizionamento delle arcate. Strumento giusto al tempo giusto, quindi.

Quindi, nei casi in cui si verifichi questa situazione, cosa è importante fare?

Innanzi tutto, è auspicabile interrompere l’utilizzo del ciuccio – ma anche dei comportamenti viziati da esso causati, come la suzione del pollice, in surroga – non appena spuntano i primi dentini da latte.

Questo perché l’utilizzo del ciuccio condiziona la posizione della lingua, che tende a spingere i denti in avanti, contribuendo a generare una dentatura storta e una relativa malocclusione.

Le conseguenze impattano anche sulla condizione di benessere del piccolo paziente, che può arrivare anche a manifestare mal di testa e mal di schiena a causa delle tensioni muscolari prodotte dalla anomala occlusione.

Le linee guida internazionali e nazionali, e di conseguenza Il consiglio dunque è quello di togliere il ciuccio ai bambini entro i 3 anni di età.

Tenendo quindi i 3 anni come riferimento, di certo è decisamente fondamentale NON protrarne l’utilizzo oltre i 6 anni – età in cui compaiono i primi denti definitivi – poiché in quel caso la malocclusione tende a stabilizzarsi e si renderà necessaria una correzione tramite terapia ortodontica.

Certo, per quanto intuibile, il legame tra ciuccio – dentini storti – malocclusioni non è così conosciuto e diffuso, e certo di non pronta evidenza.

Per questo, portare i piccoli pazienti a periodiche visite dallo specialista di fiducia – possibilmente in accordo con il pediatra – può prevenire disturbi che se trascurati possono implicare terapie più lunghe e interventi più invasivi.

Una prima visita può infatti dar vita ad una soluzione primaria come quella rappresentata dalla terapia intercettiva, per correggere ad esempio lo sviluppo del palato e la posizione della lingua (ad esempio con l’aiuto del logopedista), evitando possibilmente problematiche più rilevanti e/o difficilmente correggibili in futuro.

Puoi rivolgerti allo Specialista in Ortodonzia serenamente per una consulenza e intercettare prontamente le soluzioni più mirate al caso di tuo/a figlio/figlia.

Tempo d’estate: ma l’igiene orale non va in vacanza, soprattutto se indossi un apparecchio.

Tempo d’estate.

Un tempo in cui la routine quotidiana lascia spazio a nuove abitudini, spesso lontane da quelle solite.

Dalle abitudini alimentari a quelle del ciclo del sonno, l’estate è anche il momento in cui diventa complicato prendersi cura del proprio sorriso in modo ottimale.

Per questo, prima di partire in vacanza, gli Specialisti del Sorriso A.S.I.O. – Associazione Italiana Specialisti in Ortodonzia – hanno stilato un vademecum utile per continuare a prendersi cura della bocca anche durante il periodo estivo.

L’igiene orale e la salute della bocca sono pratiche fondamentali per il nostro benessere e a qualsiasi età e ancora di più se si indossa un apparecchio ortodontico che necessita di maggiori cure e attenzioni.

Tutto questo per evitare situazioni di emergenza in periodi di chiusura quali mal di denti poco graditi, otturazioni che non reggono, denti che si scheggiano per cibi troppo duri, sensibilità dentinale eccessiva e non ultima lo smarrimento di apparecchi mobili o la rottura delle placchette degli apparecchi fissi.

Insomma, la casistica è varia.

Per evitare di incorrere in questi spiacevoli inconvenienti che possono portare via relax anche a tutta la famiglia, il primo consiglio UTILE rilasciato da ASIO è quello di programmare per tempo una visita dallo Specialista in Ortodonzia prima di partire, così da verificare lo stato della bocca e degli apparecchi.

Vediamo insieme quali sono gli altri consigli nel vademecum reso noto dagli Specialisti in Ortodonzia.

1. IGIENE QUOTIDIANA E FILO INTERDENTALE ORTODONTICO: per i portatori di apparecchi fissi, è fondamentale avere il filo interdentale ortodontico. Si tratta di un filo specifico, diverso da quello comunemente reperibile in farmacia e supermercato, perché possiede un’estremità composta da un materiale più rigido, in grado di pulire spazi difficili da raggiungere come quelli tra filo metallico e dente o tra bracket e bracket.

2. SCOVOLINO: Utilizzare lo scovolino interdentale assicura un sorriso più sano e splendente poiché consente di pulire gli spazi tra dente e dente o le parti di dente parzialmente coperte dalle placchette e/o dai fili ortodontici. Un modo per prevenire le fastidiose macchie dovute alla decalcificazioni dovute al ristagno della placca batterica. Migliorerà anche l’alito.

3. COLLUTTORIO: Spazzolino, filo interdentale, scovolino e poi? Naturalmente è il momento del collutorio. Uno sciacquo ben fatto con un collutorio al fluoro, non troppo aggressivo, è l’ideale per completare la detersione del cavo orale.

4.SCELTA DEGLI ALIMENTI GIUSTI: ok, siamo in estate e il caldo induce a scegliere bevande colorate e spesso zuccherine. L’ideale è quello di evitare comunque di assumere bevande gassate, zuccherate e di scegliere invece bevande (soprattutto per i piccini) che presentano proprietà organolettiche definite “amici della bocca” ci riferiamo a latte e i suoi derivati e verdura cruda, soprattutto quando non si può usare lo spazzolino. Se hai un apparecchio ortodontico fisso cerca di evitare i cibi eccessivamente duri e croccanti. Questi infatti potrebbero determinare il distacco dei brackets e conseguenti fastidi, oppure alterazioni del funzionamento e/o rottura del tuo dispositivo ortodontico.

5.ELASTICI ORTODONTICI: Chi indossa un apparecchio fisso con elastici ortodontici è bene che ricordi che ogni elastico deve essere sostituito quotidianamente e rimosso durante i pasti. Non è raro infatti che, ove questa pratica non sia eseguita, possa avvertirsi fastidio o dolore, in particolare nell’articolazione temporo-mandibolare. In questo caso è fondamentale contattare lo Specialista in Ortodonzia e temporaneamente sospendere l’utilizzo degli elastici. Se non ricordi come indossarli chiedilo allo Specialista con cui sei in cura.

6. 2 KIT DI IGIENE ORALE: lo dice anche una popolare reclame pubblicitaria. Two is megl che One. E’ bene infatti portare 2 kit per l’igiene orale, anziché uno, per avere sempre la possibilità di averne uno a portata di mano in borsa o zaino per garantirsi una corretta igiene orale, soprattutto in presenza di apparecchio ortodontico.

7. SAPONE E DETERSIONE MASCHERINE TRASPARENTI: l’ortodonzia trasparente è una conquista nell’ortodonzia estetica. Durante le vacanze estive, tuttavia si rischia spesso di non effettuare una corretta pulizia delle mascherine trasparenti, che perderanno la loro funzione estetica. Oggi è sufficiente dotarsi del sapone giusto per allineatori estetici, in grado di garantirne pulizia, trasparenza e naturalmente una perfetta resa estetica.

8. MASCHERINE TRASPARENTI, COSA FARE IN CASO DI SMARRIMENTO: Può accadere nella quotidianità ed è probabile che la percentuale di smarrimento possa aumentare in vacanza. Per questo, in caso di smarrimento della mascherina mobile trasparente e/o sequenziale, è fondamentale farsi consegnare dal proprio ortodontista le ulteriori mascherine mobili per il cambio, sempre consultando prima lo Specialista in Ortodonzia.

Per saperne di più, rivolgiti sempre al tuo Specialista in Ortodonzia e qualora tu non fossi in vacanza nelle vicinanze del tuo Specialista di pertinenza, per emergenze puoi cercarlo sul sito www.specialistidelsorriso.it per provincia.

Buona Estate con il Sorriso!

Morso crociato, come valutare il trattamento adeguato?

Sono la mamma di una bimba di 7 anni con morso crociato laterale, per due anni è stata curata per carie ed ha eseguito le sigillature mentre per il morso crociato l’ortodontista mi ha fatto attendere la crescita dei sesti. Ora mi è stato proposto (finalmente) di mettere l’apparecchio (quad helix ) ma poichè documentandomi su internet avevo molti dubbi ho abbandonato il primo dentista e mi sono rivolta ad altri 2 specialisti.

Premetto che il morso crociato in questi due anni è molto peggiorato e l’espansione dovrà essere di circa 6/7 millimetri. Appurato che è necessario l’espansore, l’approccio dei due specialisti è molto diverso: uno mi propone un espansore da applicare ai denti da latte con una pausa di circa due mesi per poi riprendere i giri necessari e l’apparecchio dovrà essere mantenuto per un anno circa; l’altro deve fare ancora i calcoli ma probabilmente propone un espansore da applicare ai sesti, dopo circa 2 o 3 mesi toglie l’espansore e mette un apparecchio meno ingombrante con due gancetti e solo arco per circa un anno. Nel caso l’espansione fosse di 7 millimetri farà l’espansione massima all’inizio e il rimanente dopo 6 mesi. Dopo toglierà comunque l’espansore per applicare l’apparecchio più leggero con solo l’arco. Sono molto confusa e chiedevo quindi un aiuto per fare la valutazione giusta o perlomeno consapevole dei pro e contro. 

> Risponde lo Specialista in Ortodonzia ASIO

E’ molto difficile dare consigli terapeutici senza aver la possibilità di visitare il paziente, perchè sono molti i fattori che possono spostare la decisione verso un’apparecchitura piuttosto che un’altra: tra questi un’accurata diagnosi scheletrica che ci porterà ad una previsione di crescita, l’età, lo stato della dentizione, la presenza di problemi legati alla deglutizione, il grado di collaborazione del paziente, ecc..

L’espansione dell’arcata superiore può avvenire sia in presenza di dentizione permanente (6′ / 6′ e 4′) che utilizzando come ancoraggio per l’apparecchiatura i molari decidui (ultimo dente prima dei 6′ permanenti): in questo ultimo caso la decisione è legata all’età del paziente e ad una valutazione radiografica dello stato delle radici dl molarino deciduo da utilizzare come ancoraggio per l’apparecchiatura.

Se l’espansione da effettuare necessita di incremento del diametro trasverso dell’arcata superiore (espansione ortopedica) questa deve avvenire in modo rapido.

L’espansione, attuata mediante il disgiuntore rapido del palato, prevedere l’apertura della sutura mediana del mascellare superiore utilizzando l’ancoraggio dentale come mezzo per trasmettere la forza dalla vite dell’apparecchiatura alla sutura mediana del palato. A questa fase di espansione attiva deve seguire quella di stabilizzazione, per permettere l’ossificazione della sutura che è stata aperta dal disgiuntore: la durata della stabilizzazione può variare dai 6 ai 12 mesi.

Il nostro consiglio, comunque è quello di rivolgeri sempre ad uno Specialista in Ortodonzia che, dopo una accurata visita e la raccolta delle analisi di studio necessarie, le prospetti un piano di trattamento individualizzato.

Morso aperto: cura ortodontica o logopedia?

La ma bambina di 7 anni ha il morso aperto. Non so se convenga prima un espansore o una terapia logopedica.

> Risponde lo Specialista Asio.

La presenza di un morso aperto nella maggior parte dei casi è associato a patologie della deglutizione in associazione a problematiche strutturali come il morso crociato laterale.

L’atto della deglutizione è molto complesso e viene ad interessare molte strutture sia muscolari che scheletriche e richiede un importante coordinamento delle stesse affinché possa avvenire con la corretta successione degli eventi che lo compongono (fase orale o volontaria, fase faringea e fase esofagea).

Il morso aperto deve quindi essere intercettato e curato sia da un punto di vista del coordinamento e della corretta esecuzione delle varie fasi che da un punto di vista strutturale.

Nella maggior parte dei casi si inizia con una prima fase di terapia foniatrica che imposterà una serie di esercizi di logopedia che avranno lo scopo di insegnare al paziente ad effettuare correttamente l’atto della deglutizione. In una seconda fase, quando i meccanismi sono assimilati, si passerà alla terapia ortodontica per le necessarie correzioni sia ortopediche che dentali, per poi proseguire con verifiche della corretta acquisizione dei meccanismi deglutitori sino al completo automatismo degli stessi, tornando sotto il controllo del foniatra e della logopedista.

Si deve sempre tener presente che per impostare una terapia è sempre necessario formulare una corretta diagnosi per cui il mio consiglio è quello di rivolgersi ad uno Specialista in Ortodonzia che, dopo una accurata visita, possa programmare la corretta successione delle fasi terapeutiche e verificarne l’effettiva riuscita.

Ciuccio, malocclusione e difficoltà fonetiche

Mio figlio di 4 anni ha difficoltà fonetiche: abbiamo già contattato una logopedista che ha dato la colpa all’uso del succhiotto che è stato immediatamente eliminato.

Ora mi sono accorta che ha il morso anteriore aperto vorrei sapere se per essere curato necessita di apparecchio.

> Risponde lo Specialista Asio:

Il consiglio è quello di rivolgersi ad uno Specialista in Ortodonzia che possa analizzare a fondo la malocclusione presente e impostare l’adeguata terapia.

In molti di questi casi si renderà necessaria la collaborazione con altri specialisti come il foniatra, la logopedista, l’osteopata, ecc., al fine di correggere le varie componenti che possono concorrere all’insorgenza della malocclusione. Continue reading

Ciuccio e denti sporgenti

Cristina ha una bimba che usa il ciuccio e ha denti sporgenti

Mia figlia di 2 anni usa il ciuccio mentre dorme e spesso anche di giorno. Mi sono accorta che gli incisivi superiori sporgono molto rispetto a quelli inferiori per cui non riesce a “strappare” con i denti. Può essere dovuto all’uso del ciuccio? Visto che è ancora piccola eliminando il ciuccio è possibile che il problema si risolva da solo? Cosa mi consigliate?

La difficoltà nel mordere il cibo è fondamentalmente dovuta alla mancanza di contatto tra i denti anteriori dell’arcata superiore con quelli dell’arcata inferiore: le motivazioni possono dipendere da una grave alterazione dello sviluppo delle basi ossee delle due arcate (superiore molto in avanti o inferiore molto arretrata) oppure ad una alterazione della situazione locale con sventagliamento dei denti dell’arcata superiore dovuta ad abitudini viziate che vanno dalla prolungata suzione del ciuccio, alla permanenza della deglutizione infantile, alla suzione del dito, del labbro o di altri oggetti come l’angolo del lenzuolo durante il sonno. Continue reading

Bambini: adenoidi e morso aperto

Nadia rivolge un quesito relativo alla patologia del “morso aperto” agli Specialisti in Ortodonzia:

“Ho un figlio di 4 anni e mezzo. Ha morso aperto. E ha anche le adenoidi. Il Pediatra dice che basta smettere di usare ciuccio (lo usa solamente per addormentarsi di notte).
L’odontoiatra dice che ha problemi dei adenoidi e che per correggere dobbiamo aspettare 5 anni compiuti. Quale è la verità?

Gentile Nadia

Il morso aperto è una patologia che può avere varia origine. Sicuramente un problema respiratorio con presenza di ingrossamento delle adenoidi può causarlo, come abitudini viziate quali il succhiamento del dito e l’uso prolungato del succhiotto o del biberon oltre il periodo fisiologico di utilizzo.

Anche la permanenza della deglutizione infantile con interposizione della lingua tra le arcate può essere causa della presenza del morso aperto.Continue reading

Deglutizione scorretta, un problema non solo nei bambini

DeglutizioneLa deglutizione è la funzione grazie alla quale i liquidi e solidi passano dalla bocca allo stomaco. Si compie attraverso una sequenza di fasi che comprende l’ingerimento, il transito attraverso la faringe e il passaggio dall’esofago allo stomaco.

Molti muscoli sono coinvolti nella deglutizione e svolgono il proprio lavoro per molto tempo nell’arco della giornata: si deve tenere in considerazione che oltre a cibi e bevande dobbiamo deglutire anche saliva che produciamo.
Ogni giorno l’atto della deglutizione viene ripetuto dalle 1.600 alle 2.000 volte.Continue reading

Respirare bene per un corretto sviluppo della bocca

La fase di sviluppo delle arcate dentarie, in particolare dell’arcata mascellare, è fortemente influenzata da una corretta respirazione nasale. Quando i bambini non presentano una normale pervietà delle vie nasali, utilizzano la bocca (respirazione orale) come mezzo per respirare e questo comporta una serie di problematiche a catena.

Prima di tutto insorge una riduzione di sviluppo delle cavità nasali. Siccome le cavità nasali si trovano in stretta correlazione con il palato, questo reagisce generando una contrazione del palato che potrebbe portare ad un’alterazione della posizione della lingua con conseguente alterazione della funzione e generazione di spinte anomale sui denti. Continue reading

Quand’è il momento ideale per portare mio figlio da uno Specialista in Ortodonzia?

Come convengono la totalità delle linee guida internazionali sulla prevenzione, l’età ideale per una prima visita per valutare il bisogno di un trattamento ortodontico dovrebbe essere tra i 5 ed i 7 anni. Così, si permette allo Specialista di valutare con attenzione lo sviluppo e la crescita delle arcate dentarie, lo sviluppo della corretta funzione della lingua e dei muscoli e la progressiva eruzione dei denti.Continue reading