Il diastema, visto da vicino

Il diastema è forse il difetto della dentatura più diffuso: si tratta della classica fessura che si crea quando due denti vicini non sono in contatto tra loro. Il diastema più frequente, e anche quello che più spesso viene  notato anche nella bocca di famose pop star, è quello tra i due incisivi centrali.

È importante sapere che non tutti i diastemi richiedono un trattamento ortodontico: alcuni sono fisiologici e possono chiudersi spontaneamente. Continue reading

Diastema, cos’è e da cosa nasce? Ce lo dice lo specialista in ortodonzia

Il diastema è la formazione di una fessura tra due denti adiacenti nella stessa arcata. Generalmente si presenta tra gli incisivi centrali dell’arcata superiore, ed è destinato a chiudersi con la crescita. Ma da cosa dipende la comparsa di questa fessura?

Le cause, come spesso accade, possono essere molteplici. Il principale indiziato è il frenulo, di cui ci occuperemo in maniera approfondita nei prossimi articoli. Per ora, si può descrivere il frenulo come un “cordoncino” in tessuto fibroso presente nella bocca dei bambini e che influenza lo sviluppo delle arcate dentarie, delle ossa mascellari e del sorriso in generale.

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Come affrontare il trattamento con espansore palatale

L’espansore è una tipologia di apparecchio ortodontico che si applica sul palato del paziente, e rimane in sede per un periodo di tempo che va dai 4 ai 5 mesi. La funzione principale dell’espansore palatale è quella di allargare l’ampiezza dell’arcata mascellare, esercitando specifiche forze ortodontiche e ottenendo così un certo grado di espansione dello scheletro della mascella.
L’espansore palatale fisso è formato da un dispositivo a forma di arco con vari punti di ancoraggio da applicare sui denti, e che si incontrano al centro del palato in una piccolo alloggio che ospita un dispositivo a vite. Questa vite verrà girata dal vostro ortodontista in momenti specifici del trattamento, e sarà proprio il meccanismo che regolerà le varie fasi del trattamento.
Rivolgetevi al vostro specialista in ortodonzia per conoscere bene l’evoluzione della morfologia della vostra bocca. Se state al momento attuale portando un espansore palatale, ci sono però utili consigli che possono fare al caso vostro e rendervi più sereno questo momento della terapia.

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Un piercing vale un apparecchio ortodontico?

piercing-linguaQualche mese fa il ‘Corriere Salute’ metteva in luce un aspetto a volte sottovalutato dall’opinione comune ma molto importante per chi si occupa di ortodonzia, riportando come i portatori di piercing alla lingua fossero soggetti  frequentemente non solo ad infezioni e malattie ma anche a disturbi connessi con la salute della bocca e della dentatura.

Denti scheggiati o rotti, diastema. Sono questi gli effetti che il gioiello, applicato sulla lingua e che non viene mai rimosso, pena la chiusura del foro, porta a chi lo indossa e molto spesso fa sviluppare tic e comportamenti che  preoccupano  anche  l’ortodontista specialista.

Come afferma infatti il Journal of Clinical Orthodontics, esistono alcune cattive abitudini che coinvolgono molti portatori di piercing, come ad esempio lo spingere con la lingua il gioiello contro le pareti posteriori degli incisivi, o il percuoterlo con i denti. Ciò causerebbe l’insorgere di patologie come il diastema, uno spazio che si viene a formare tra incisivo ed incisivo e, nei casi più gravi può renderebbe necessario il ricorso ad un apparecchio ortodontico. Inoltre il contatto continuo di un oggetto metallico contro lo smalto dei denti è responsabile di scheggiature o rotture dello smalto.

Conseguenze prevedibili se, come fa notare la ricercatrice Sawsan Tabbaa della University at Buffalo School of Dental Medicine  riguardo al diastema:
«È un principio basilare dell’ ortodonzia che esercitando una forza, nel lungo periodo, si spostano i denti».
Un fatto da tenere in considerazione, per tutti coloro che reputano importante la salute della propria bocca.