Smascherare un bugiardo, basta guardare il sorriso

E’ quanto asserisce Marc Salem, esperto di comunicazione non verbale di Men’s Health alla rivista Daily Mail.

Secondo lo studioso, ci sono quattro segni che ci fanno capire se la persona di fronte a noi ci sta mentendo.
In primo luogo, digrignare i denti in un falso sorriso dovrebbe insospettirci: quando il sorriso è spontaneo si alzano gli zigomi e anche gli occhi sembrano sorridere, quindi digrignare i denti può sembrare a maggior ragione un gesto forzato.
Inoltre, se l’interlocutore che sta raccontando un episodio forse poco veritiero non muove un muscolo, potrebbe essere perché non intende, letteralmente, muovere un eventuale passo falso e sbugiardarsi.
Anche nascondere la bocca potrebbe essere un segnale di “bugia in corso”: molto spesso è proprio questa parte del corpo che rivela le nostre vere emozioni

Continue reading

Espansore del palato, a che età?

Specialisti del SorrisoSappiamo di avere una malocclusione ed abbiamo intenzione di curarla al meglio:  basta solo pensare al trattamento più efficace, a seconda della fascia d’età in cui ci si trova, e pianificarlo con il proprio dentista. Ma come capire qual è il trattamento migliore?
Ci ha pensato Linda con questa domanda agli Specialisti del Sorriso.

Salve, vorrei sapere per quanto tempo si dovrebbe portare un espansore rapido del palato, e se conviene metterlo a 22 anni.
Continue reading

Una casa per i bambini “senza sorriso” a Milano

Segnaliamo dal sito di Repubblica un’iniziativa davvero interessante che parte dall’ospedale San Paolo di Milano, su iniziativa di Operation Smile Italia, onlus composta da volontari medici, infermieri ed operatori sanitari attiva in oltre 50 paesi del mondo, e che opera gratuitamente le malformazioni facciali correggibili dei bambini più poveri del mondo.

Apre la prima “Smile House” d’Italia voluta per salvare il sorriso dei bimbi: gli specialisti cureranno gratuitamente tutti i giorni pazienti con malformazioni maxillo-facciali, ed in particolare con labio-palatoschitosi (conosciuta meglio come “labbro leporino”) risolvendo così diversi tipi di malocclusione dentale e fornendo un adeguato supporto nella logopedia e nell’ortodonzia.

Continue reading

Malocclusione e otite si curano con l’apparecchio ortodontico?

L’otite è un problema piuttosto diffuso tra i bambini, e le cause si possono ricercare in diversi fattori tra cui, la conformazione della propria bocca, soprattutto quella del mascellare superiore.
Alcuni studiosi hanno evidenziato infatti una correlazione tra otite media e malocclusione, soprattutto nel caso dei bambini.

Un campione di bambini (età media 5 anni) divisi in due sottogruppi (occlusione regolare e presenza di morso crociato posteriore monolaterale) sono stati sottoposti a timpanogramma (l’esame che misura la reazione dell’orecchio medio al passaggio di un’onda sonora, risalendo così a utili informazioni sulla membrana timpanica e sugli elementi interni) ed i risultati del sottogruppo di bambini che presentavano la malocclusione hanno evidenziato come un timpanogramma irregolare fosse associato a una minore larghezza del palato, e ad altri parametri.

Continue reading

Malocclusione: sempre più adulti con l’apparecchio ortodontico

Fino a qualche anno fa il trattamento delle malocclusioni era un privilegio lasciato alle nuove generazioni, ai bambini. Erano pochi gli adulti che si sottoponevano alle cure con l’apparecchio ortodontico e nel caso per motivi gravi, in quanto l’impatto estetico dell’apparecchio era uno scoglio difficile da superare nell’età adulta.

È il sito Adnkronos a segnalare l’inversione di tendenza in un articolo che riporta il seguente dato: un paziente che porta l’apparecchio ortodontico su 5 ha più di 40 anni, ed in questo sottogruppo circa il 40% sono donne. Ricerca di un’estetica migliore o ortodonzia trattata  con circa 20-30 anni di ritardo?

Continue reading

Tipologie di morso

Il “morso”, ovvero la relazione tra i denti mascellari ed i denti mandibolari,  può avere differenti caratteristiche, e determinare  la tipologia di occlusione. Se l’occlusione è corretta, vuol dire che il rapporto tra l’arcata superiore e quella inferiore è perfettamente funzionale, e quindi anche esteticamente gradevole. Se si è invece in presenza di una malocclusione, essa può essere di diverso tipo:
Morso aperto: in questa situazione che riguarda specifiche zone delle arcate dentali non c’è sovrapposizione verticale tra i denti mascellari e quelli mandibolari. Il morso aperto può essere anteriore o posteriore, a seconda che avvenga nelle zone anteriori o posteriori delle arcate.

Continue reading

Mal di testa: e se la causa fossero i denti?

mal di testaA volte soffriamo di mal di testa per giorni e non riusciamo a spiegarci il motivo.
È bene allora sapere che questo può dipendere dai denti, più precisamente da una loro cattiva occlusione, da un dente del giudizio mal posto, da otturazioni mal eseguite o ancora da protesi mal confezionate.
In particolare le vittime più colpite dalla cosiddetta cefalea mattutina sono coloro che soffrono di bruxismo, un fenomeno estremamente frequente in età adulta e che consiste nel digrignamento dei denti con conseguente usura continua e mancata corrispondenza delle arcate.  Questa attività parafunzionale, cioè non finalizzata ad alcuna attività fisiologica, si manifesta prevalentemente durante la notte quando invece i muscoli dovrebbero riposare. In questo modo si affaticano e diventano dolenti provocando mal di testa al risveglio.Continue reading

Malocclusione: abitudini scorrette, basso rendimento

illustrazione bocca bambino malocclusioneUn’autorevole ricerca condotta da Specialisti oftalmologi dello Shiley Eye Center della University of California ha rilevato su un ampio campione di alunni di una scuola italiana una corrispondenza tra lo scarso rendimento scolastico e problemi di malocclusione dentale.

Le basse prestazioni scolastiche sembrano infatti connesse a patologie della bocca come la malocclusione che costiturebbe un’importante causa irritativa trigeminale e provocherebbe problemi oculari.
Questi disturbi visivi si manifestano nei bambini in età scolare con una difficoltà significativa nel mettere a fuoco gli oggetti e, in fase di lettura, il rallentamento del processo di riconoscimento di ogni singola parola. Tutto ciò causerebbe l’allungarsi dei tempi di apprendimento sul rendimento degli allievi, e di conseguenza, pagelle meno soddisfacenti per i genitori.

Per evitare il crearsi di questo disturbo fin dall’infanzia è consigliabile evitare, nei bambini, la suzione con un ciuccio non ortodontico (esiste in commercio l’apposita tettarella ortodontica) e il respirare con la bocca aperta, abitudini che portano allo spostamento della mandibola in avanti. Anche da adulti si può fare qualcosa per evitare e peggiorare gli effetti delle malocclusioni, come il cercare di non dormire con la mano sotto la guancia, o rivolti sempre dallo stesso lato. E quando si mastica è consigliabile far lavorare tutta la mandibola.

Vuoi approfondire la tematica della malocclusione e conoscere le possibili cure a questa patologia?

Scarica la “Guida del Sorriso” gratis, a cura degli Specialisti in Ortodonzia

Cos’è il bruxismo e come può aiutarci l’ortodontista

La parola bruxismo può non esserci familiare, ma descrive un fenomeno piuttosto comune che ognuno di noi può aver provato almeno una volta: quello di “serrare o digrignare i denti” quando sottoposti a situazioni di tensione o in condizioni di stress.

Questo disturbo abbastanza diffuso (coinvolgerebbe tra il 5 ed il 20%  degli italiani) avviene in maniera inconsapevole sia durante il giorno che nelle prime fasi del sonno. Può essere causato da fattori genetici, malformazioni mandibolari e problemi di malocclusione, ma può anche fare da spia a disturbi psicopatologici come stress, tensione emotiva, aggressività.
Le conseguenze del bruxismo spaziano dall’usura della superficie masticatoria dei denti (condizione che spesso fa capire all’ortodontista che il paziente ne è affetto) e dalla perdita di smalto a fratture, perdite dentali e dolori dell’articolazione temporo-mandibolare, che spesso causa cefalea.

Per il momento non esiste un trattamento specifico per risolvere questo problema. L’ortodontista può però aiutarci a proteggere i nostri denti con un bite (o byte) dentale, un apparecchio mobile da applicare quando si è sottoposti a stress o durante la notte, e che viene personalizzato sul calco delle arcate dentarie. Esistono in commercio anche bite di dimensioni standard da sciogliere in acqua calda e modellare sui denti, ma bisogna tener presente che possono provocare l’insorgere di altri problemi come l’irritazione delle gengive dovuta ad un suo non completo aderimento.

• Le “inchieste dello specialista del sorriso“: guarda il videoCos’è il bruxismo